
1543 - Fontana Carlo V
La storia di Taranto è indissolubilmente legata all'acqua, elemento vitale che ha plasmato il suo sviluppo urbano e sociale. Un capitolo particolarmente significativo di questa storia è rappresentato dalla costruzione della Fontana di Piazza Fontana, avvenuta durante il periodo della dominazione asburgica.
In quell'epoca, sotto la guida dell'imperatore Carlo V, fu realizzato un ambizioso progetto idrico: l'acquedotto che convogliava le acque provenienti dagli invasi della contrada Triglio, nei pressi di Statte, fino al cuore della città. Questa opera ingegneristica, di grande portata per l'epoca, rispondeva all'esigenza di garantire un approvvigionamento idrico costante e di migliorare la qualità della vita degli abitanti.
Al termine dei lavori fu eretta una fontana monumentale, adornata da quattro statue che rappresentavano figure mitologiche: Atlante, Ercole, Giunone e Diana. La scelta di queste figure non fu casuale, ma rimandava a significati simbolici legati alla forza, alla potenza e alla purezza dell'acqua. La fontana, oltre ad essere un'opera d'arte, divenne ben presto un punto di riferimento per la città, un luogo di incontro e di socializzazione.
La collocazione della fontana di fronte alla Cittadella, un'imponente fortificazione che dominava la città, era carica di significati. Da un lato, sottolineava il potere e il controllo esercitati dall'autorità imperiale; dall'altro, rappresentava un tentativo di recuperare alla piazza la sua funzione originaria di spazio di vita quotidiana, contrapponendo l'elemento naturale dell'acqua al carattere militare della cittadella.
A testimonianza dell'importanza di questo evento, la piazza prese il nome proprio dalla fontana, diventando così un simbolo duraturo dell'ingegno umano e della capacità di trasformare il paesaggio urbano. L'acquedotto e la fontana rappresentarono per secoli una delle opere più importanti e ammirate della città, un segno tangibile del progresso e dello sviluppo.
Purtroppo, la bellezza e la maestosità della fontana non furono destinate a durare in eterno. Gradualmente, sino a metà Ottocento, l'opera subì gravi danneggiamenti, finendo per essere distrutta. Nonostante ciò, la memoria della fontana di Piazza Fontana ha continuato a vivere nell'immaginario collettivo dei tarantini, come testimonianza di un passato glorioso e di un'eredità che ancora oggi influenza la vita della città.