
1865 - TARANTO CITTA’ APERTA
L'anno 1865 segna una svolta fondamentale nella storia di Taranto: con il Decreto Reale del 1° settembre, la città viene finalmente dichiarata "aperta e libera", ponendo fine a secoli di servitù militare e aprendo le porte a un nuovo futuro. L'abolizione delle fortificazioni, a lungo auspicata dalla cittadinanza e dalle autorità locali, rappresenta un evento di portata epocale, che segna il passaggio da una città chiusa e militarizzata a un centro urbano aperto al commercio e allo sviluppo economico.
L'avversione verso le mura era ormai radicata nell'animo dei tarantini, che vedevano in esse un ostacolo allo sviluppo della città e un simbolo di un passato oppressivo. L'idea di abbatterle era diventata un vero e proprio desiderio collettivo, tanto da sfociare in una sorta di "mania demolitrice" che culminò, nel 1869, con l'inizio della demolizione delle mura sul Mar Grande.
La distruzione delle fortificazioni aprì nuove prospettive per la città. Nello spazio lasciato libero dalla cittadella, si progettò la costruzione di un nuovo mercato, un'iniziativa che testimoniava la volontà della comunità di riappropriarsi dello spazio pubblico e di valorizzare la vocazione mercantile di Taranto. La decisione di stanziare una somma considerevole per la realizzazione di questo progetto dimostra l'importanza che i cittadini attribuivano a questa opera.
La scelta di collocare il mercato proprio nel cuore della città, dove sorgeva la cittadella, è simbolica. Essa rappresenta un chiaro intento di superare il passato e di costruire un futuro fondato sui principi della libertà e del progresso. Il mercato, luogo di scambi e di relazioni sociali, diventa il cuore pulsante della nuova Taranto, un punto di riferimento per tutti i cittadini.