«Voi e le vostre barche prima di voi siete patrimonio dell'Unesco, questa iniziativa sarà impegnativa perché oltre all'onere e all'onore di conservare le vostre barche, dovrete anche farle conoscere, farle visitare e, nelle giornate previste, di metterle a disposizione della comunità con delle belle veleggiate, come dei veri ambasciatori di mare.
Così il presidente del Museo Dal Mare Alessandro Maruccia, skipper e velista di lunga esperienza, ha accolto le nuove barche a vela che da sabato sono entrate a far parte del Museo Dal Mare. Si tratta di un museo diffuso e galleggiante che ha come scopo far conoscere il mare. Una comunità di cui possono far parte tutti, dagli armatori che hanno una barca di interesse storico, costruita prima degli anni '90, a chi la barca non la ha «non è necessario essere un armatore perché la nostra prerogativa è quella di navigare e far navigare anche chi non ha una barca>> come sottolinea lo skipper.
«Siamo un museo diffuso che nasce a Taranto ma che è già presente nelle marine di Brindisi e Procida, Capitale Italiana della Cultura 2022 -spiega il presidente. Le nostre barche non sono in disarmo, ma sono patrimonio vivo e navigante>>.
Due le novità presentate durante la consegna delle targhe. La prima: <<è il protocollo d'intesa con l'Istituto Archimede di Taranto, in cui è presente un indirizzo a carattere Nautico-racconta Maruccia. D'accordo con la dirigente scolastica Patrizia Capobianco che ringrazio per la collaborazione, faremo conoscere agli studenti le varie attività del Museo; un modo per allargare le conoscenze nel settore e iniziare a creare le condizioni anche per future occasioni di lavoro>>.
La seconda riguarda la Brindisi-Corfù, una delle più importanti regate italiane in cui, a partire dall'edizione 2023, verrà istituita ufficialmente nella competizione la classe di iscrizione "Museo dal Mare" con l'assegnazione di uno specifico trofeo. Per Maruccia, che ha firmato la lettera d'intenti con Nino Caso, presidente del Circolo della Vela di Brindisi che organizza la manifestazione: «Lo scopo è valorizzare le barche di interesse storico costruite prima che la produzione diportistica assumesse dimensioni e caratteristiche di tipo industriale. Con questa collaborazione vogliamo dare un ulteriore stimolo agli armatori e agli appassionati per avvicinarsi al nostro Museo, ma soprattutto vogliamo far conoscere le barche legate alla tradizione marinara e alla cantieristica italiana e non solo>>.